VALUTAZIONE POSTURALE
L'analisi posturale è una valutazione che l'osteopata compie per comprendere le logiche di organizzazione posturale della persona in relazione al sintomo portato, ad esempio una lombalgia o una sciatalgia.
Utilizzando una serie di parametri di riferimento, egli individua i punti di tensione, gli equilibri e gli squilibri, operando al contempo dei ragionamenti riguardanti i processi che possono aver portato il corpo ad adattarsi in un certo modo.
Già a questo primo livello di approccio si incontrano diversi elementi che possono portare alla costruzione di una logica che renda conto dei sintomi: il tipo di lavoro svolto, lo stato emotivo, il livello di stress, l’attività fisica, il livello di idratazione, gli aspetti costituzionali, energetici e molti altri fattori contribuiscono ad organizzare la postura.
Nel momento in cui opera tale valutazione, l'osteopata inoltre ha già in mente in maniera integrata i diversi approcci utilizzati, che potranno guidarlo nell’individuazione di aspetti salienti della persona, e ad ipotizzare un percorso specifico.
La postura è l’atteggiamento che assumiamo in risposta agli stimoli sensoriali e l’analisi posturale consiste nel monitoraggio di tutti i sistemi recettoriali nel loro insieme.
Lo stimolo proveniente dai recettori primari (i piedi, le orecchie, l’apparato stomatognatico, il sistema viscerale, gli occhi, ecc.) viene catturato dai sensori nervosi estero- e propriocettivi ed elaborato anche sulla base di esperienze precedentemente acquisite.
La postura che assumiamo è dunque legata non soltanto alla costituzione, ma anche a fattori legati all’alimentazione ad esempio, o all’emotività, all’attività lavorativa, alla complessa concatenazione dei vari eventi che lasciano il segno nel corso della vita. L’equilibrio di tale sistema contribuirà a determinare la qualità della nostra attività motoria.
In particolare, il corpo assume talvolta una certa organizzazione posturale per non sentire un dolore, o per compensazione. Ciò può avvenire in seguito a un incidente, oppure in risposta a un dolore cronico, come nel caso in cui dobbiamo lavorare assumendo posizioni che sollecitano alcune zone del corpo.
Anche dopo un'operazione chirurgica il corpo necessita di una riorganizzazione, in quanto le cicatrici generano tensioni nella fascia, ma anche perché gli equilibri interni dei visceri possono subire delle modifiche che si riflettono sul sistema muscoloscheletrico.
Tuttavia, anche in assenza di operazioni, gli organi interni possono avere un peso nel generare squilibri posturali poiché sono collegati direttamente al sistema muscoloscheletrico. Per fare un esempio molto semplice, la disbiosi intestinale può generare delle tensioni viscerali che si riflettono sulla colonna vertebrale, mentre organi situati più in alto, come lo stomaco o il fegato, possono avere ripercussioni sul mal di schiena perché sono collegati alle spalle.