La tua psiche parla attraverso il tuo corpo
Il tuo corpo parla attraverso la tua psiche
(M.C. De Giacomo)
Somatopsyché (dal greco Σώμα, Corpo e Ψυχή, Anima) è un approccio alla cura della persona nel suo insieme, a partire dalla comprensione della sua soggettività.
La psicologia psicoanalitica costituisce la base secondo la quale è necessario considerare innanzitutto l'unicità della persona, per poter ipotizzare un percorso a seconda della sintomatologia portata e della domanda di cura.
In particolare, il modello terapeutico di tipo relazionale considera le emozioni, i sintomi e gli eventi riportati sempre all'interno della matrice relazionale della persona, e allo stesso tempo per come essi si giocano all'interno della relazione terapeutica. Questa diviene così il contenitore all'interno del quale poter leggere i vissuti ed elaborarli, e insieme lo strumento fondamentale per promuovere il processo terapeutico.
Perché la Psicosomatica?
Quando si parla di psicosomatica, si pensa spesso a un dolore del corpo che la nostra mente si è inventata, ma che in realtà non esiste. Tale idea fa riferimento a una teorizzazione risalente agli anni '50, secondo la quale esistevano 7 malattie psicosomatiche, definite le "Holy Seven": ulcera peptica, rettocolite ulcerosa, asma bronchiale, ipertensione essenziale, patologie tiroidee, neurodermatiti e artrite reumatoide. A quell'epoca si trattò certamente di un enorme passo in avanti nel concetto di psicosomatica, che consentiva di riaprire la strada all'idea di un collegamento fra psiche e corpo. Da allora molti passi in avanti sono stati compiuti, grazie anche al sempre maggiore interessamento nei confronti di discipline millenarie, come la Medicina Tradizionale Cinese, ma anche allo sviluppo di nuovi approcci alla cura, come l'Osteopatia, la Kinesiologia, la Naturopatia e diverse altre, che considerano gli effetti della cura su corpo e psiche indifferentemente, ovvero in maniera sistemica.
Spesso si tende a definire questi approcci "olistici". A ben guardare, un approccio olistico dovrebbe comprendere tutto, dal momento che olos, in greco, significa tutto. Ma il tutto è inconoscibile! e in effetti, come è naturale, nessuna di queste discipline è in grado di considerare tutto. Ciascuna di esse offre uno sguardo e una lettura possibile di alcuni sintomi, o emozioni, o altri fenomeni del corpo; è necessario dunque, di volta in volta, selezionare il più adatto alla persona.
Il nostro approccio alla cura adotta dunque una prospettiva secondo la quale il corpo viene ascoltato in quanto tale, nei suoi specifici modi di esprimersi, ritrovando così un posto nella storia personale del soggetto. A tal fine, particolare importanza riveste la possibilità di prestare ascolto alle sensazioni corporee e di imparare a comprenderne i significati soggettivi.
Quando non riusciamo ad esprimere con le parole ciò che proviamo, lo stress emozionale può trovare un canale di espressione privilegiato nel corpo, generando ad esempio uno stato del corpo di tipo ipereccitatorio (es. iperattività) o ipoeccitatorio (es. stanchezza cronica, intorpidimento), che potrebbero interferire con il normale svolgimento delle attività quotidiane o nelle relazioni interpersonali.
Il concetto stesso di stress viene spesso sottovalutato, mentre oltre 60 anni di studi sull’argomento ne hanno evidenziato la complessità e i meccanismi che si giocano nel corpo, anche in interazione con altre fonti di stress, che possono riguardare l’alimentazione, problemi lavorativi, questioni posturali. Questi, oltre una certa soglia, possono giungere a creare delle conseguenze nell’organismo, che possono manifestarsi sotto forma di sintomi fisici, traumi, malattie. Viceversa, si possono verificare delle situazioni in cui un dolore corporeo o la permanenza a letto, forzata ad esempio da una malattia fisica (anche transitoria), influisce sul tono dell’umore e sull’ansia, oltre che sulla possibilità di creare relazioni e funzionare adeguatamente sul piano lavorativo o sociale.
In casi di questo tipo, può essere molto importante agire non solo sul piano emotivo (ad esempio, da un punto di vista psicologico) ma anche sostenere il corpo che sta male (ad esempio, da un punto di vista naturopatico, osteopatico o medico).
Questo spiega il senso della parola “integrata”, che per il nostro approccio clinico è una chiave importante della cura, perché permette un dialogo tra saperi differenti, che anziché semplicemente sovrapporsi o addirittura contrapporsi, si intrecciano allo scopo di portare la persona ad aumentare il proprio livello di consapevolezza emotiva e corporea, funzionale a ritrovare e/o migliorare il proprio stato di benessere.